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GIULIA MESSINA


ARTIST STATEMENT & BIO

Giulia Messina (Milano, 1998)

 

Giulia Messina vive e lavora a Bruxelles (BE), è la prima e unica artista a realizzare dipinti utilizzando pennarelli a base d'acqua a livello globale. Specializzata in set da tavola, è attualmente l'artista numero uno che si occupa di eventi che vengono definiti “feste performative”. Per performativa non si intende una performance in sé, ma piuttosto un'attivazione della tavola da parte degli invitati. Ogni opera d'arte è preceduta da una situazione partecipativa in cui Messina incarna il ruolo di un'ospite premurosa: prepara un banchetto fatto in casa, un'installazione per banchetti, con cibo e oggetti interattivi, che sono offerti ai suoi ospiti, partecipanti volenterosi, con cui giocare durante l'evento. Giulia documenta le interazioni tra gli ospiti e la tavola e traspone le sue osservazioni nella sua arte.

 

Mostre personali:

2024: “The Fool's Dream” alla Galleria Nino Mier, Los Angeles (USA);

2023; “I paint outside the lines” a cura di Thom Ooster presso Candid House Project, Londra (UK), Narcissus Abduction”, presso Martos Gallery, New York City (USA), “Tricky Flavour” presso Garten, Como (IT).

 

Mostre collettive selezionate:

2023: Mostra collettiva presso The Armory Show con Nino Mier Gallery, New York (USA), “Woman Wears Daily”, a cura di Stems Gallery presso Volery Gallery, Dubai (UAE);

2022: Residenza Drawing Jam, invitato da Carl Kostyal, Crotone (IT), “Through a looking glass, darkly”, Carl Kostyal, Milano (IT), a cura di Katharine KostyalSpirit, “Notre dame du marché”, Jodoigne (BE), a cura di Artus Mundi, “Salon/Salon/Salon”, Komplot, Bruxelles (BE), “Roomies”, Jam Hotel, Bruxelles (BE), a cura di Vincent Vanden Bogaard e Xavier Gandon;

2021: “Vilain hote”, Château de Thozée, Mettet (BE), “Pick Clique”, Como Contemporamea, Como (IT), “Le fou sauvage”, SB34 The Pool, Bruxelles (BE) a cura di Jacopo PaginOpen, “Botanique ”, Bruxelles (BE), “Kavod”, mostra online su Demain Belgium, a cura di Emanuelle Indekeu;

2018: “Incontrando Sofia”, Accademia Nazionale delle Arti di Sofia, (BU).


Vergine dell'incredulità, 2024, pennarelli e inchiostro su carta, 150x132 cm

Courtesy dell’artista e L.U.P.O. gallery, Milano


Per Ortigia, il cui titolo e concetto mi ha interessato molto. Questa immagine viene da una

performance che ho fatto alcuni anni fa sulla piccola isola di Scola(stagione di Marsala), che si

dice fosse stata una ex scuola ed ex bordello in tempi Fenici (di fatto il nome di Marsala Lilybeo

era legato alla casa del piacere dato il passaggio portuario).Il mio scopo era inscenare

situazioni spontanee e senza sceneggiatura per poi costruire una storia basandoci su il

materiale che avevamo raccolto. Volevo farci scrivere un testo da un mio amico che narrasse,

solo dalle immagini che erano uscite da queste improvvisazioni, una storia. Invece ne ho solo

fatto un breve video per un corso in accademia, per cui mi interessa ancora molto dare una

piccola vita a questa immagine parte di questa giornata. Il concetto si ricollegava al processo di

Sally Potter per il film Orlando, dove, essendo giovane donna volendo adattare un’opera cosi

ambiziosa, le fu negata la produzione. Allora con la persona che aveva scelto come

protagonista, Tilda Swinton, andò in diverse location e scatto delle fotografie che sembravano

frame usciti dal film fatto, e li ripropose ai produttori con un: ecco, questo è come il mio film

sarà. A story yet to be told, that still exists in some way already. Il lavoro si ricollega a uno dei

personaggi inscenati più recentemente: il serpente. Qui la Vergine dell’incredulità diventa

contemporanea al suo personaggio reale, nelle scritte sui bordi, in parte collegati a lei


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